[Credit: NASA/ ESA/ J. Mack (STScI)/ J. Madrid (Australian Telescope National Facility)]

Girandole cosmiche

di Rosa M. Mistretta (2001) - da cassiopeaonline.it

Le galassie: sono simili a punti luminosi, un pò sfocati. Sono miliardi nel cielo infinito, situate al di fuori della Via Lattea. Ma se le guardiamo più da vicino, ci rendiamo conto che la loro forma cambia da oggetto a oggetto.

La prima classificazione morfologica delle galassie si deve all’astronomo americano Edwin Hubble, che nel 1926 utilizzò la collezione di fotografie da lui ottenuta con il telescopio di 2,5 metri di Mount Wilson, per compilare una sequenza di tipi morfologici. Le linee fondamentali di questa semplice classificazione, ottenuta con criteri puramente descrittivi e non evolutivi, in altre parole considerando esclusivamente la forma delle galassie rivelata dalle lastre fotografiche, sono utilizzate ancor oggi in astronomia.

Lo schema di Hubble divide le galassie in tre tipi principali: ellittiche, da quelle più schiacciate a quelle sferiche, spirali, simili a girandole, irregolari, senza alcuna simmetria di rotazione e prive di un nucleo ben distinto, ai quali si aggiunge il tipo intermedio, tra le ellittiche e le spirali, delle galassie lenticolari. Statisticamente la loro distribuzione non è uniforme: su 100 oggetti, in media, 13 sono galassie ellittiche, 22 galassie lenticolari, 61 galassie spirali, normali o barrate, e le rimanenti 4 galassie irregolari.

Le galassie ellittiche hanno forma sferica o ellissoidale, e presentano una struttura regolare. Sono indicate con la lettera E, seguita da una cifra che va da 0 a 7, secondo il grado di ellitticità dedotto dalla fotografia: da E0, sferiche, a E7, molto appiattite. Sono povere di gas e polveri e possiedono principalmente stelle vecchie, di Popolazione II. Le galassie ellittiche presentano una grande varietà di masse e dimensioni: dalle ellittiche “nane”, con masse qualche milione di volte superiori alla massa solare e diametri di 5000 anni luce, alle ellittiche “giganti”, con masse 10.000 miliardi di volte superiori a quella solare e diametri di 300.000 anni luce.

Le galassie spirali hanno forma discoidale e bracci complanari, con un rigonfiamento centrale, detto “bulge”. Sono composte da gas, polvere cosmica e stelle, che ruotano intorno al nucleo. Quando queste galassie appaiono di taglio, si osserva una sottile striscia di materia oscura che attraversa il nucleo, indice della presenza di polveri interstellari sul piano del disco galattico. Le spirali mostrano velocità di rotazione dell’ordine di 100-300 km/s. Sono suddivise in normali, designate con la lettera S, e barrate, indicate con le lettere SB, seguite, in entrambi i casi, dalla lettera a, b o c.

Nelle galassie di tipo S, normali, i bracci a spirale hanno origine nel nucleo. In particolare, la sottoclasse Sa ha i bracci piuttosto stretti e il nucleo preponderante. Nelle sottoclassi successive, Sb e Sc, i bracci man mano si aprono, mentre il nucleo diviene quasi trascurabile.

La Via Lattea è una spirale di tipo intermedio Sb-Sc, simile, per aspetto, alla galassia spirale M83.

Nelle spirali barrate SB, i bracci hanno origine dalle estremità di una barra rettilinea, che taglia il nucleo, e seguono l’analoga classificazione morfologica delle galassie spirali normali.

La classificazione morfologica delle galassie, proposta da Edwin Hubble nel 1926, è tuttora in uso. In questo diagramma a forma di diapason, sulla sinistra troviamo le galassie ellittiche, contrassegnate dalla lettera E, a cui segue un numero progressivo, via via che diventano più appiattite. Dalla biforcazione in poi, dominano le galassie spirali. Le galassie spirali normali sono contrassegnate dalla lettera S; quelle barrate dalle lettere SB. Il tipo di “braccia”, da meno aperte a più aperte, è indicato dalle lettere a, b, c. Tra le galassie ellittiche e quelle spirali, si trovano le galassie lenticolari, normali S0 e barrate SB0. Infine, al di fuori del diagramma, si collocano le galassie irregolari.

Un tipo di galassia intermedia, tra un’ellittica e una spirale, è la galassia lenticolare, denominata S0, se ha una forma schiacciata o a disco, oppure SB0, se è barrata: entrambe non presentano i caratteristici bracci delle spirali. Costituiscono il 20% del totale delle galassie.

Le galassie irregolari (Irr) non mostrano una forma geometrica ben definita. Sono molto ricche di polvere interstellare e di stelle giovani, blu, distribuite irregolarmente. È il caso della Piccola e della Grande Nube di Magellano, situate a circa 180.000 anni luce dalla Via Lattea.

Curiosità…

La morfologia delle galassie può essere riassunta dallo Schema di Classificazione di Hubble, detto anche “diagramma a diapason”.
Il “nome” di una galassia corrisponde al numero con cui è stata classificata nell’ambito dei vari cataloghi esistenti. Una galassia, dunque, può avere più di un nome. I cataloghi più noti sono:

  • Messier: comprende 110 oggetti tra galassie, nebulose e ammassi globulari, selezionati visualmente nel XVIII secolo. L’appartenenza a questo catalogo è evidenziata da una “M” seguita da un numero. Ad esempio, la galassia di Andromeda è nota come M31.
  • NGC / IC (New General Catalog / Index Catalog): ogni oggetto appartenente a questo catalogo, è contrassegnato dalla sigla NGC o IC seguita da un numero. Comprende circa 10.000 galassie, oltre ad ammassi e nebulose. In questo catalogo, la galassia M31 è indicata con la sigla NGC 224.

 


Questo articolo fa parte di una serie di contributi pubblicati, circa 20 anni fa, in uno dei primi e forse più interessanti blog italiani di astronomia, cassiopeonline.it, fondato da Daniela Villani ed un gruppo di fantastici ricercatori, con i quali ebbi la fortuna di collaborare. Purtroppo Cassiopeaonline non è più attivo da oltre 15 anni, tuttavia, chiesi a Daniela di poterne conservare e ridivulgare i contenuti. Oggi, finalmente, ho deciso di condividerli con voi, in quanto ritengo che siano un piccolo tesoro da preservare. I contenuti sono riportati integralmente, mentre alcune immagini sono state attualizzate.