I globuli cometari, brandelli di nubi originariamente molto più grandi, sono vere e proprie "nursery" stellari. Al loro interno, freddo e oscuro, vi è abbastanza gas e polvere da formare numerose stelle con masse paragonabili a quella del Sole. [Credit: ESO - European Southern Observatory]

La storia delle stelle – Parte 2/2

di Riccardo Valdettaro (2001) - da cassiopeaonline.it

Dove nasce una stella? In un marasma di polveri, gas e molecole talmente denso da rendere invisibile l’astro nascente.

I globuli cometari e l’evoluzione stellare

I globuli cometari, con i loro contorni luminosi connessi a lunghe deboli code e la loro associazione a regioni di idrogeno ionizzato, sono considerati, da almeno venti anni, siti di formazione stellare, nel modo che spiegherò.

Lo spazio interstellare contiene grandi quantità di gas molecolare, concentrato per lo più in nubi, di varie dimensioni. A differenza delle nubi molecolari più piccole, le nubi molecolari giganti hanno, generalmente, una struttura molto disomogenea.
Studi recenti hanno evidenziato, in esse, la presenza di globuli di gas molecolare più densi, che raccolgono gran parte della massa della nube stessa.

Questi globuli sono sede di formazione stellare.

Immaginiamo il seguente scenario: una nube molecolare gigante, con un diametro di un centinaio di anni luce, che contiene al suo interno almeno un globulo di gas più denso. La presenza, nelle vicinanze della nube, di una o più stelle, molto giovani e massicce, di classi spettrali O e B, determina una progressiva ionizzazione dell’ambiente circostante.

Un vero e proprio fronte di ionizzazione inizia a muoversi all’interno della nube, raggiungendo il globulo di gas più denso in tempi abbastanza brevi, tra 104 e 106 anni, mentre il gas e la polvere circostanti vengono letteralmente spazzati via, con processi fisici molto complessi. Unico sopravvissuto: il globulo di gas più denso, il quale viene compresso dal passaggio del fronte di ionizzazione, dando inizio al processo di formazione stellare.


Questo articolo fa parte di una serie di contributi pubblicati, circa 20 anni fa, in uno dei primi e forse più interessanti blog italiani di astronomia, cassiopeonline.it, fondato da Daniela Villani ed un gruppo di fantastici ricercatori, con i quali ebbi la fortuna di collaborare. Purtroppo Cassiopeaonline non è più attivo da oltre 15 anni, tuttavia, chiesi a Daniela di poterne conservare e ridivulgare i contenuti. Oggi, finalmente, ho deciso di condividerli con voi, in quanto ritengo che siano un piccolo tesoro da preservare. I contenuti sono riportati integralmente, mentre alcune immagini sono state attualizzate.