Ognuno di noi ha un pianeta preferito. Saturno per i suoi anelli, Marte per chi immagina una prossima colonizzazione da parte dell’umanità, Venere per il suo fascino misterioso. Tuttavia, chi ha osservato Giove al telescopio, non può non essere stato rapito dal fascino di avere davanti agli occhi un vero e proprio gigante tumultuoso, intorno al quale, come in un piccolo sistema solare è possibile apprezzare il lento ma percettibile roteare dei suoi satelliti galileiani.
Ciò che rende Giove così interessante è che offre più cose da vedere in un telescopio di qualsiasi altro pianeta. È, infatti, l’unico pianeta che mostra peculiarità ben definite anche osservando con un piccolo telescopio. E ha quattro grandi lune che si librano nelle vicinanze come lucciole luminose, facendo sempre la spola intorno al globo luminoso di Giove.
Iniziamo con un piccolo telescopio
Ma cosa possiamo vedere se abbiamo solo un piccolo telescopio?
Bene, è inutile, in questo caso, dirvi di utilizzare un piccolo ingrandimento… spingere troppo con gli ingrandimenti farebbe perdere sia in luminosità sia in risoluzione. Provate, dunque, ad osservare con attenzione. Lasciate perdere per un momento il pianeta e concentratevi su ciò che sta intorno.
A seconda delle dimensioni del tuo telescopio e della qualità del seeing, vedrai qualcosa di simile all’immagine riportata qui sopra. Ora le lune sono molto più evidenti. Probabilmente le vedrete tutte e quattro – oppure in numero inferiore, a seconda di quando guardate. Il numero di lune che è possibile vedere cambia spesso di notte in notte (o se sei paziente, anche di ora in ora). Questo perché mentre orbitano intorno a Giove a volte, scivolano davanti al pianeta, dietro di esso o attraverso la sua ombra. Stiamo chiaramente parlando dei quattro satelliti galileiani. Dunque, anche con un piccolo telescopio e con un pò di pazienza, sarà possibile vedere il loro moto di rivoluzione. Immaginate lo stupore di Galileo quando si accorse per la prima volta di questo fenomeno. Per noi, oggi è scontato, ma all’epoca determinò un vero e proprio proprio sconvolgimento culturare.
E ora proviamo con un binocolo
Prendete il vostro binocolo e trovate un appoggio, mentre lo puntate verso Giove. Se il vostro binocolo è di buona qualità e ingrandisce almeno sette volte (7×35 o 7×50, per esempio), vedrete Giove come un piccolo disco bianco.
Guardate attentamente ai lati del disco di Giove. Anche in questo caso osserverete una linea di tre o quattro piccole stelle. Per cui, anche con un binocolo sarà possibile apprezzarne il movimento e la loro distribuzione orbitale prossima al piano equatoriale gioviano. Certo, sembrano minuscole e deboli, considerate, tuttavia ché sono circa 2.000 volte più lontane della nostra Luna.
E non è tutto
Finora abbiamo rivolto la nostra attenzione ai principali satelliti gioviani. Ora proviamo a guardare con attenzione il pianeta. Puntate in direzione del suo disco, posizionandolo al centro del campo di vista del telescopio, poi passate ad un oculare di potenza superiore e rimettete a fuoco. Osservando il disco da più vicino, due cose dovrebbero risultare subito evidenti. Primo, il disco non è perfettamente rotondo. Tra i pianeti, Giove ha la rotazione più veloce (il giorno gioviano dura circa 10 ore). Ruotando così velocemente la sua sezione mediana equatoriale si gonfia un po’. Questo effetto determina una larghezza all’equatore di circa il 7% rispetto alla distanza da un polo all’altro.
Giove, come sappiamo bene, è un gigante gassoso. Consiste quasi interamente di idrogeno ed elio, e si pensa che la sua atmosfera si estenda quasi fino alle regioni più interne del pianeta. La “superficie” che osserviamo è, in realtà, composta dagli strati superiori delle nuvole che galleggiano al di sopra di un’atmosfera immensamente profonda.
L’immagine di copertina rappresenta davvero bene la presenza di questi strati intorno alla gigantesca Macchia Rossa.
Chiaramete, con un telescopio amatoriale non possiamo pretendere di vedere una tale moltitudine di particolari, tuttavia prestando attenzione è possibile notare le due bande rosso scuso che contrastano contro il disco chiaro di Giove.
Queste bande scure sono chiamate cinture, e le aree più luminose tra di esse prendono il nome di zone. Le cinture equatoriali nord e sud sono, di solito, le più prominenti, a cavallo della luminosa zona equatoriale, proprio come un sandwich di biscotti ripieni di crema. Se state usando un telescopio di almeno 6 pollici (circa 150 mm), potreste essere in grado di individuare alcune altre cinture e zone più prossime ai poli.
Ma alla fine, il particolare più famoso dell’atmosfera di Giove è la famosa Grande Macchia Rossa, un’enorme tempesta di forma ovale grande circa il doppio della Terra. Gli astronomi osservano la Macchia Rossa da almeno 150 anni, ma non c’è ancora accordo su quali composti chimici creino il suo colore distintivo. Come ogni grande tempesta, la macchia cambia aspetto nel tempo. L’intensità del suo colore è stata a volte rosso mattone (molto raramente), arancione pallido (più spesso), rosa, o un quasi invisibile giallastro cremoso. I cambiamenti avvengono di solito nel corso di un anno o due.
Quando la macchia è così pallida da essere invisibile, si può essere in grado di identificarla indirettamente notando la rientranza che fa nel bordo sud della cintura equatoriale meridionale: una caratteristica soprannominata “Red Spot Hollow“.
È, tuttavia, importante sapere che osservare la Grande Macchia Rossa con un piccolo telescopio è davvero una sfida. Le migliori probabilità di osservarla sarà quando la macchia appare vicino al centro del disco di Giove anche in questo caso può venire in aiuto uno dei tanti tool online che ci possono aiutare a sapere quando guardare. La rapida rotazione del pianeta significa che queste finestre di opportunità durano solo un paio d’ore, quindi preparatevi a cercare la macchia per diverse notti consecutive.
Alla fine, non importa come lo guardate, Giove è così facile da vedere che è un irresistibile obiettivo telescopico ogni volta che che vi sia la possibilità di individuarlo nel cielo notturno. Per questo motivo è uno degli oggetti astronomici preferiti dagli astrofili.